
📰 “Parole per la Convivenza” – Episodio 1
Torino, Città Mondo… anche nei marciapiedi
Torino si è trasformata in un porto globale.
Qui convivono lingue, dialetti, abitudini e turni di lavoro che s’incastrano come i mattoncini del mercato immobiliare informale.
Ma quando un appartamento per 4 persone diventa dormitorio a rotazione per 20, e i bidoni si confondono con i gabinetti, qualcosa si rompe. Non solo l’igiene, ma il patto di convivenza civile.
Sui marciapiedi della città, all’alba, scorrono i turni e le urgenze fisiologiche. L’anonimato si infrange solo quando resta una traccia: bottiglie, sacchetti, o peggio.
La città non può più ignorare. Ma neppure puntare il dito.
🔻 Inizia da qui una campagna di parole semplici, stampate su carta, tradotte con rispetto e incollate con colla civile.
- Etichette multilingue con QR in swahili, cinese, arabo
- Messaggi corti e diretti: “Usa il bagno pubblico”, “Bottiglie nel contenitore”
- Simboli universali per chi non legge ma capisce
📍 Perché lo facciamo?
Perché l’inciviltà non ha passaporto, ma nemmeno il rispetto.
E se il Comune tace, Torino.photos parla.
Con immagini, cartelli, e questa vetrina che guarda la città negli occhi.
Progetto: CAP-TORINO.01 – Parole per la Convivenza
🔗 torino.photos/vetrina
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🐾 Prossimo episodio:
Parole per la Convivenza – Episodio 2: Il cane lo fa, tu lo raccogli
I problemi della convivenza urbana non finiscono ai piedi del portone.
Dalle deiezioni canine ai marciapiedi invasi da biciclette e monopattini,
la città chiede rispetto, non scuse.
E le piste ciclabili ci sono. Usarle è il minimo sindacale.
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