Torino, luglio 2025 – È passata in Parlamento la nuova legge che tutela gli animali. Un grande passo per la civiltà, dicono. E non possiamo che essere d’accordo: i diritti degli animali sono, ormai, anche i diritti della nostra coscienza.
Ma c’è un problema che la legge, nobile e ben scritta, ha dimenticato sul marciapiede: l’igiene urbana.
Perché se il cane è tutelato… il marciapiede non lo è.
La Costituzione a quattro zampe
La nuova legge, la n. 82/2025, riconosce agli animali “la qualità di esseri senzienti” e prevede, giustamente, protezioni da maltrattamenti, abbandono, e addirittura persegue l’omissione di soccorso in caso di incidente.
Un cane investito va aiutato.
Un cane lasciato legato al balcone può far partire una denuncia.
Un cavallo sfruttato nei maneggi può richiedere giustizia.
Ma se il cane lascia una “sorpresa” davanti al portone di casa, e il suo padrone fa finta di niente…
Nessuno può denunciare l’indecenza. Né il portone, né il cittadino, né il marciapiede.
Il problema non sono i cani. Sono certi padroni.
Nella IV circoscrizione della città di Torino, a pochi passi dall’incantevole oasi barocca nel cuore di Torino Parco Tesoriera Torino, costruito tra il 1713 e il 1715, esiste un’area cani attrezzata con distributori di sacchetti e palette, gratuita, ben segnalata.
Eppure, le “tracce” canine abbondano sotto ogni muro, cespuglio e ruota di macchina.
Non è mancanza di servizi: è mancanza di cultura civica.
La campagna parte da Torino.photos
Per questo motivo, abbiamo deciso di affiggere — con gentilezza ma fermezza — etichette multilingue nei luoghi più frequentati dai quattro zampe (e dai loro umani).
Cartelli discreti, con QR, immagini educative e un messaggio semplice:
“Il cane lo fa, tu lo raccogli.”
Li trovate in italiano, spagnolo, inglese, swahili, bengalese e arabo.
Non per vezzo esotico, ma perché Torino è un porto globale.
E la convivenza è una lingua universale.
La legge ha fatto un passo avanti. Ora tocca ai cittadini.
Anche quelli che hanno quattro zampe al guinzaglio.
E un sacchetto in tasca… magari ancora da usare.
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